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Simo Häyhä a.k.a. Белая смерть (La Morte Bianca)

Dopo la mia soddisfacente cena pre-natalizia a base di kebab, vorrei portare all’attenzione di chi non lo conoscesse già questo singolare personaggio che “manco-se-lo-vedevo-ci-credevo-mapperò-è-vero”. Costui dovrebbe essere preso ad esempio da tutti i :gn: :sni: della Lega, e ora vi spiego perché:

Durante la Guerra d’Inverno (1939-1940) Simo, che prestava servizio come cecchino per l’esercito finlandese, armato del suo fido Mosin-Nagant M-24 uccise 505 soldati sovietici (542 se si considerano anche le uccisioni non ufficialmente confermate)…cazzuto eh? Beh si direbbe proprio di sì, visto che il tutto sarebbe avvenuto nel giro di meno di 100 giorni, una media di oltre 5 uccisioni al giorno, d’inverno, in Finlandia, con temperature che si aggiravano intorno ai -20/-40°C e pochissime ore di luce.

Non contento si è anche servito di un mitragliatore Suomi M-31 SMG per “arrotondare” il bilancio, arrivando a 705 uccisioni confermate, il più alto numero mai registrato da un cecchino, contanto i morti non confermati la quota supererebbe gli 800.

Da Ditadifulmine.com:

Simo Häyhä non ha mai utilizzato un mirino telescopico. Per prendere la mira, utilizzava la semplice tacca di mira del suo fucile. Aveva il timore che il riflesso provocato da un mirino telescopico avrebbe contribuito a svelare la sua posizione; oltre al fatto che un mirino telescopico forza il tiratore a sollevare la testa per poter avere un quadro d’insieme della situazione, rendendolo un bersaglio più facile. Questo rende la sua impresa ancora più notevole, considerando soprattutto che la maggior parte dei suoi tiri avveniva da una distanza pari o superiore ai 400 metri.

Häyhä vestiva sempre di bianco, per nascondere la sua presenza nella neve
Contrariamente a molti cecchini finlandesi, Simo Häyhä se ne stava nascosto nella neve gelata invece di rimanere appollaiato sugli alberi (per questo motivo i cecchini finlandesi venivano chiamati “cucù” dai russi).

Usava mettere in bocca della neve per poter nascondere la condensa generata dal suo respiro a temperature così rigide.
Compattava la neve di fronte a lui, soprattutto quella che utilizzava come punto d’appoggio per il suo fucile. Al momento dello sparo, nessuno sbuffo di neve si sarebbe sollevato, mantenendolo al coperto ed impossibile da individuare.

Non portava quasi nulla nelle sue missioni giornaliere: proiettili, razione di cibo per un solo giorno ed il suo fucile, niente di più. In questo modo poteva muoversi velocemente e non aveva carichi inutili che avrebbero potuto rendere più individuabile la sua posizione.

Altro che Hollywood, una vera leggenda!

Fonte: le mie ricerche di reference durante la realizzazione del manuale Soviet per Sine Requie.

Simo Häyhä su Wikipedia

Qua l’articolo su Ditadifulmine.com

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