Recensione The Tourist

Puntuale come una colite il giorno di ferragosto, arriva anche questa settimana la nuova puntata del Commento Cinematografico del Lunedì.

Il film preso in esame oggi è il “pirotecnico” spy-commedian-thriller: The Tourist.

Come riassumere il mio giudizio riguardo al film? In una parola: FAIL!

Budget stellare, promettente regista, due attori di prim’ordine, Venezia come location e trama godibile. Come può essere brutto un film con tali propositi? Non lo so, ma The Tourist riesce nell’ardua impresa.

Lo ammetto sono un discreto johnnydeppiano ma ero curioso di vedere il film anche e soprattutto per il regista, Florian Henckel von Donnersmarck autore del meraviglioso Le vite degli altri, Oscar per il miglior film straniero nel 2007.
Pensavo fra me e me: “Un regista di qualità al lavoro su un prodotto hollywoodiano ad alto budget per giunta girato a Venezia? Sarà un lavoro di classe.” Pensiero quanto mai sbagliato.
Per prima cosa la lentezza. A tratti imbarazzante. Il film dura circa un’ora e mezza e per i primi cinquanta minuti non succede assolutamente NULLA di rilevante tranne un’inutile inseguimento per i tetti, con un Depp in pigiama. Seconda cosa i dialoghi. Scialbi e scontati, sceneggiatura stiracchiata e forzata, con lunghe ed inutili pause ogni tre secondi.

Terzo punto, la recitazione. Dunque o Johnny è ancora più bravo di quanto lo ritenga un bravo attore io e recita cercando di essere quanto più smorto ed insulso che mai, oppure non aveva nessuna voglia di girare questo film e la cosa si vede. La Jolie invece non recita, sfila, splendida e statuaria ad ogni inquadratura, se l’avessero sostituita con una sua copia in cera il risultato sarebbe stato il medesimo.

Discorso a parte per gli italiani. The Tourist a conti fatti sembra un unico grande cameo di attori italiani, più o meno famosi. Oltre ai più noti e citati: Christian De Sica, Neri Marcoré e Raoul Bova; nel film troviamo anche Nino Frassica, Alessio Boni, Daniele Pecci, Giovanni Guidelli nonché Maurizio Casagrande e Giovanni Esposito.
Alcuni di loro forse non li avete mai sentiti, ma di sicuro li avrete visti o intravisti. Bene gli unici tre ad essere integrati con un qualche senso nel film sono i tre “poliziotti”: Boni, Pecci e Guidelli. A tutti gli altri, chi più chi meno, viene dedicato un cameo in ruoli francamente inutili, tranne forse De Sica. Questi ruoli inutili sono sottolineati da mini-scenette o inquadrature forzate sul personaggio che trovano il loro massimo apice in Frassica che da del “curnuto!” a Depp.
Queste comparsate al limite del ridicolo a mio avviso erano francamente evitabili.

Mezzo punto in più per la splendida Venezia da cartolina, anche qui però forse un po’ troppo da cartolina.

In sostanza un’occasione persa, davvero un peccato visti i presupposti. Per quanto nutrissi grandi aspettative per il regista dal nome impossibile, così proprio non va.

Voto: 4,5

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