Subterranean Homesick Blues: Bob Dylan e la disillusione

LEGANERD 035579

« You don’t need a weatherman to know which way the wind blows»
(Non hai bisogno del metereologo per sapere da che parte soffia il vento

Siamo alla metà degli anni ’60 e Bob Dylan è avanti. Talmente avanti da essere già oltre il movimento sessantottino. È così che, operando una decisa metamorfosi nello stile, nel genere e nei contenuti, abbandona il folk di protesta per abbracciare il nuovo corso di musicista surreale rock ed elettrico. Il risultato è una splendida ballata dai toni profeticamente R&B, 20 anni prima del genere stesso, dai contenuti quasi grunge, l’uso del linguaggio tonico, lo spezzettamento delle frasi, lo slang della strada e un fiume di parole che dura meno di due minuti e mezzo.

La canzone

Subterranean Homesick Blues (1965) è una canzone segnata da disillusione e rassegnazione. In qualche modo passa l’idea che “c’è poco da fare”, la vita è piena di trabocchetti e raggiri, il successo è per pochi, il cambiamento per nessuno. La voce narrante di Bob snocciola consigli di vita pratica per un ragazzo di strada, subito i due primi versi “Johnny’s in the basement, Mixing up the medicine” (Johnny è nel seminterrato a mischiare medicine) fanno riferimento alla raffinazione di codeina “farmaco per la tosse” utilizzato come droga a basso costo nei sobborghi cittadini; un incipit chiaro riguardo ai nuovi contenuti. L’unica cosa simile ad un ritornello, ma più vicina ad un consiglio pressante e disilluso da padre a figlio è il

Look out kid!
(Attento ragazzo!)

Ripetuto lungo tutto il pezzo che tiene il tempo ai consigli di evitare la droga, di studiare, di imparare mestieri utili, di lavorare sodo, di evitare le brutte compagnie e quelli “vestiti troppo bene” ecc. Tutto ciò non per cambiare il mondo, non per distruggere il potere o per combattere la guerra, come ci si aspetterebbe da Dylan, ma solo per ottenere un “day shift” (turno di giorno). Questo in riferimento agli “straight” o “square” (lavoratori di 40 ore settimanali) in netto contrasto con la nascente controcultura di fine anni sessanta.

L’apice del distacco dal precedente impegno attivo per abbattere l’ingiustizia si esprime nel verso

Better stay away from those / That carry around a fire hose
Meglio stare lontani da quelli / che hanno le manette (dell’acqua)

Che si riferisce all’uso di disperdere i manifestanti dei nascenti movimenti di protesta utilizzando gli idranti dei pompieri. Ascoltare queste parole fece infuriare Joan Baez, che sentendo traditi tutti gli ideali per cui aveva combattuto negli anni precedenti al fianco di Bob, durante un’intervista riassunse aspramente il nuovo corso Dyalaniano così
Lui finisce per dire che non c’è una dannata cosa che si può fare per cambiare la società, io dico esattamente l’opposto. Ho paura che il messaggio che esce da Dylan nel 1965 sia solo: Andiamo tutti a casa a farci delle gran canne, perché tanto non c’è nient’altro da fare

Questo non fermò comunque uno dei movimenti di protesta più radicali (gli Weatherman) dal prendere il nome dal verso della canzone citato in apertura. In fondo più che un reale abbandono della lotta Bob sembra voler semplicemente puntare di nuovo l’obiettivo e rimettere a fuoco quella parte reale del paese, che imprigionata nel “sottosuolo” della società, vittima di povertà e ignoranza non può certo sostenere una rivolta, tristemente troppo occupata da priorità meno “nobili” ma più necessarie quali lo sbarcare il lunario o tenersi fuori dalla droga.

Sebbene Dylan non sia riconosciuto fra gli appartenenti ai circoli intellettuali del tempo, Il punto di partenza, l’ispirazione e la maggior parte delle citazioni prende avvio dalla beat degli anni ’50, fin dal titolo ispirato a “Subterranean” (i “sotterranei”) di Jack Kerouac. Nelle liriche e nel testo troviamo anche parafrasi di Chuck Berry, Woody Guthrie e Pete Seeger, artisti della generazione precedente che, come lui in questo momento, trovavano più utile descrivere il paese di cui nessuno parlava più che cercare di cambiarlo.

Il video

Subterranean Homesick blues vanta il primo (e forse più celebre) video musicale della storia, sebbene in realtà sia parte del film documentario Dont Look Back (sic) di D. A. Pennebaker. Da un’idea dello stesso Bob durante una tournée in Inghilterra la sera del 7 maggio 1965 Donovan, Allen Ginsberg, Bob Neuwirth e il cantante (un gruppetto di gente a caso!!) prepararono con dei pennarelli una serie di cartelli contenenti ognuno una parte del testo della canzone con alcune modifiche ed errori voluti. Il giorno dopo sul retro del Savoy Hotel di Londra Dylan si piazzò di fronte alla telecamera fermo, senza cantare, con i mano le parti del suo pezzo, sfogliandole a tempo di musica. Il risultato è il bellissimo piano sequenza che potete gustarvi sotto, di cui esistono tre versioni girate in luoghi diversi e di cui sono state fatte parodie e citazioni a nastro da millemila altri artisti che IMHO non meritano alcuna menzione (almeno qui).

Curiosità: i due “tizi” che chiacchierano sullo sfondo sono Ginsberg and Neuwirth.

E ora, finalmente, dopo il mio logorroico sproloquio su questa bellissima canzone gustatevela tutta! In spoiler trovate testo e traduzione.
[spoiler] SUBTERRANEAN HOMESICK BLUES

Johnny’s in the basement
Mixing up the medicine
I’m on the pavement
Thinking about the government
The man in the trench coat
Badge out, laid off
Says he’s got a bad cough
Wants to get it paid off
Look out kid
It’s somethin’ you did
God knows when
But you’re doin’ it again
You better duck down the alley way
Lookin’ for a new friend
The man in the coon-skin cap
In the big pen
Wants eleven dollar bills
You only got ten

Maggie comes fleet foot
Face full of black soot
Talkin’ that the heat put
Plants in the bed but
The phone’s tapped anyway
Maggie says that many say
They must bust in early May
Orders from the D. A.
Look out kid
Don’t matter what you did
Walk on your tip toes
Don’t try “No Doz”
Better stay away from those
That carry around a fire hose
Keep a clean nose
Watch the plain clothes
You don’t need a weather man
To know which way the wind blows

Get sick, get well
Hang around a ink well
Ring bell, hard to tell
If anything is goin’ to sell
Try hard, get barred
Get back, write braille
Get jailed, jump bail
Join the army, if you fail
Look out kid
You’re gonna get hit
But users, cheaters
Six-time losers
Hang around the theaters
Girl by the whirlpool
Lookin’ for a new fool
Don’t follow leaders
Watch the parkin’ meters

Ah get born, keep warm
Short pants, romance, learn to dance
Get dressed, get blessed
Try to be a success
Please her, please him, buy gifts
Don’t steal, don’t lift
Twenty years of schoolin’
And they put you on the day shift
Look out kid
They keep it all hid
Better jump down a manhole
Light yourself a candle
Don’t wear sandals
Try to avoid the scandals
Don’t wanna be a bum
You better chew gum
The pump don’t work
‘Cause the vandals took the handles

BLUES SOTTERRANEI NOSTALGICI
Johnny è in cantina
a mescolare la roba
io sono sul pavimento
e penso al governo
L’uomo con l’impermeabile
mostra il distintivo
e dice di avere una brutta tosse
Vuole essere pagato
Fa attenzione ragazzo
è qualcosa che hai fatto
Dio sa quando
ma lo stai rifacendo
meglio che svicoli nel vicolo
per cercare un nuovo amico
Il tizio con il cappello di pelle di procione
nel grande recinto
ti mostra un conto da undici dollari
ma tu ne hai soltanto dieci

Maggie arriva con pie’ veloce
la faccia piena di fuliggine nera
dice che il calore ha messo
piante nel letto ma
comunque il telefono è intercettato
Maggie dice che molti dicono
che devono andarsene ai primi di maggio
ordini del magistrato
Fa attenzione ragazzo
non importa quello che hai fatto
cammina in punta di piedi
non provare “No doz”
meglio stare lontano da quelli
che portano in giro una manichetta antincendio
tieni il naso pulito
attento a quelli vestiti bene
non hai bisogno di un meteorologo
per sapere da che parte soffia il vento

Ammalati, guarisci
gira intorno ad un calamaio
Suona il campanello, difficile da dire
se qualcosa sarà venduta
sforzati, èscine,
ritorna, scrivi in braille,
và in prigione, salta la cauzione
arruolati se fallisci,
fa attenzione ragazzo
sarai colpito
Ma consumatori, imbroglioni
sei volte perdenti
gironzolano fuori dai teatri
La ragazza del vortice
cerca un nuovo pazzo
Non seguire i leader
attento ai parchimetri

Ah nasci, stai al caldo,
pantaloncini corti, avventura, impara a ballare
Vèstiti, benediciti
cerca di ottenere successo
compiacila, compiacilo, compra regali
non rubare, non sgraffignare,
vent’anni di studio
e ti mettono al turno di giorno
Fa attenzione ragazzo
che insabbiano tutto
Meglio saltare in un tombino
accenditi una candela
non indossare sandali
evita gli scandali
non vorrai essere un fannullone
meglio masticare gomma
la pompa non funziona
perché i vandali hanno preso la manovella
[/spoiler]

[daily]x4gbgd[/daily]

Fonte testo e traduzione (leggermente modificata da me):
Fonte dell’illustrazione di Manara all’inizio del post dove potete trovare altre 12 rappresentazioni fumettistiche di celebri canzoni di Bob Dylan di altrettanti artisti.
Fonti del testo dell’articolo più documentari e recensioni varie di cui non ricordo: qui e qua.
qui vi avevo già parlato di The Hurricane sempre di Bob Dylan.