Universal Studios Monsters

Gli Universal Studios Monsters sono personaggi cinematografici resi popolari dalla Universal. Sono stati rappresentati in un considerevole numero di film (anche parodie) in un periodo che va dal 1923 al 1956.
La prima apparizione di un mostro è datata 1923 nel film Il gobbo di Notre Dame. Tuttavia il personaggio di Quasimodo, nato dalla penna di Victor Hugo nel romanzo del 1831 Notre-Dame de Paris, è da considerarsi un “mostro minore”, se non altro perché non ha dato poi origine ad una serie di pellicole e, come invece i mostri principali, non è definitivamente entrato nella iconografia dei mostri della Universal. Quindi il primo vero mostro è da considerare il fantasma dell’opera interpretato da Lon Chaney nel 1925.

(fonte wikipedia)

Il set di The Phantom of the Opera venne allestito nello Stage 28 della Universal che, essendo stato costruito appositamente per il film, è soprannominato “The Phantom Stage.”
Chaney, che era un attore freelance ai tempi della produzione di Phantom of the Opera, firmò un contratto con la Metro-Goldwyn-Mayer non potendo così più lavorare per la Universal. La sua morte nel 1930 pose fine alle possibilità di fargli lasciare la MGM per altri studios e la Universal spostò l’attenzione su altri attori, come il caratterista tedesco Conrad Veidt, che portò al successo nel 1928 con The Man Who Laughs.

la Golden Age (l’Epoca d’oro) della Universal sono gli anni 30.
Carl Laemmle Jr produsse due enormi successi di botteghino per gli studios con Dracula (diretto da Tod Browning) e Frankenstein (diretto da James Whale), entrambi nel 1931.

Il successo dei suddetti film lanciò le carriere di Béla Lugosi e Boris Karloff, creando un nuovo genere per il cinema americano. Con la Universal in prima linea, i registi continuarono a mietere successi seguendo il filone dei “Monster Movies”. Questi film consentirono di far conoscere anche nuovi attori come Lionel Atwill, Dwight Frye, Edward Van Sloan e John Carradine.

L’esplosione del genere portò lavoro ovviamente ai “make-up artists”, tra cui Jack Pierce e Bud Westmore, ed ai musicisti e compositori Hans J. Salter e Frank Skinner.
Questi film crearono le basi per i cliché classici di tutti i film horror che vennero in seguito,come ad esempio le scale scricchiolanti e vertiginose, le ragnatele, la nebbia o la folla inferocita che allontana i mostri brandendo delle torce.

Gli anni 40 ,denominati anche “The Monster Mash”, partono alla grande per la Universal,
che nel 1941 sbanca il botteghino con The Wolf Man , con protagonista Lon Chaney, Jr. ,
che seguendo le orme del padre, diventa il nuovo attore di punta degli Universal Studios.

Nel 1943, il “Phantom stage” ospita il remake di Phantom of the Opera, con Claude Rains nel ruolo del Fantasma dell’Opera.

Negli anni 40 escono molte produzioni tra cui The Ghost of Frankenstein (1942) e Frankenstein Meets the Wolf Man (1943), Son of Dracula (1943) con Lon Chaney, Jr. nel ruolo del Conte, ma soprattutto House of Frankenstein (1944) che annovera tutti i mostri Universal in un unico film, eccetto la Mummia e l’Uomo Invisibile,e House of Dracula (1945), con un Dracula interpretato da John Carradine. La vera Hit degli anni 40 è però Abbott and Costello(in Italia Gianni & Pinotto) Meet Frankenstein (1948) con Bela Lugosi e Lon Chaney, Jr. insieme nello stesso film.

Negli anni 50 (ribattezzati “the Monster Revival”) i film di mostri catturano un nuova ondata di fans ed appassionati grazie al successo di Creature from the Black Lagoon (diretto da Jack Arnold nel 1954) e permettono alla Universal di far uscire di nuovo nelle sale i vecchi successi come Dracula o Frankenstein.

La rivista Famous Monsters of Filmland , completamente dedicata al cinema dei mostri, garantirà negli anni un successo ed un interesse costante verso questo tipo di cinema.

Nei primi anni 60 i mostri della Universal vengono commercializzati sotto forma di giocattoli e modellini da costruire ( sia figure singole, antenate delle moderne action figures, sia completi “playset” come il laboratorio del Dr.Frankenstein) dalla ora defunta Aurora Company.

Inutile dire quanto questi film del “silver screen” abbiano influenzato tutto il cinema (e non solo) che venne dopo, che più volte ha citato, omaggiato e preso in giro i tanto amati mostri della Universal.

Per saperne di più e filmografia : Qui

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