Boot istantanei con i nanocavi

LEGANERD 034074

Dal Centro di ricerca IBM di Zurigo

Un passo avanti verso le memorie racetrack

Dalle misure effettuate è risultato che il processo di lettura e scrittura dei bit su supporti a nanocavi di nichel-ferro potrebbe essere molto superiore a quelle attuali

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I computer si sono sviluppati enormemente negli ultimi anni, ma ancora c’è qualche componente che necessità di un “salto di qualità”. È il caso delle memorie di massa, per esempio: gli hard disk possono immagazzinare un’enorme quantità di dati, ma sono lenti; ogni volta che viene effettuato il boot, occorrono 2-3 minuti per il trasferimento dai dati dall’hard disk alla RAM (random access memory).

Si tratta a prima vista di un tempo trascurabile, ma in termini di produttività persa e di consumo di energia, quelle poche centinaia di secondi corrispondono a centinaia di milioni di dollari persi ogni giorno.

Una delle possibili soluzioni al problema viene ora proposta sulle pagine della rivista Physical Review Letters dai ricercatori del Centro di ricerca IBM di Zurigo, che stanno sviluppando le cosiddette memorie a racetrack.

Si tratta di un supporto simile concettualmente a quello delle videocassette magnetiche VHS ma in questo caso il nastro è costituito da un nanocavo di nichel-ferro di dimensioni milioni di volte inferiori. A differenza delle VHS, inoltre, in questo caso non vi sono parti meccaniche in movimento: i bit d’informazione vengono memorizzati utilizzando una corrente dotata di una polarizzazione di spin, il che permette una velocità di centinaia di metri al secondo: come leggere un’intera VHS in meno di un secondo.

Realizzando milioni o anche miliardi di nanocavi su un chip si otterrebbe un’enorme capacità di memoria su un supporto a prova di urto, che consentirebbe boot istantanei e una velocità di accesso ai dati 100.000 volte superiore a quelle attuali. Secondo le stime, dispositivi pronti per essere commercializzati potrebbero essere pronti nel giro di 5-7 anni.

Per rendere applicabile questo principio di funzionamento, ciascun bit d’informazione dev’essere chiaramente separato dal successivo in modo che i dati possano essere letti in modo affidabile: un modo per ottenere tale risultato è utilizzare separazioni di domini con vortici magnetici per definire due bit adiacenti.

Per stimare la velocità massima a cui i bit possono essere spostati, Kläui e colleghi hanno effettuato misurazioni sui vortici e trovato che il meccanismo fisico adottato per la lettura e la scrittura potrebbe consentire una velocità di accesso addirittura più elevata di quanto stimato finora. (fc)

Ho cercato di riportare solo alcune parti ma sarebbe stato controproducente nei confronti della comprensione e completezza del senso dell’articolo.
[spoiler]Quindi ve lo puppate tutto! Ma con qualche link di approfondimento qui e la che ho inserito nel testo…[/spoiler]

Fonte LeScienze

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