Hailé Selassié I

LEGANERD 033200

EDIT/ da ascoltare come sottofondo alla lettura: http://tinysong.com/xGa9 (Jah give us life – Wailing Souls)

Il 2 novembre 1930 veniva incoronato imperatore Hailé Selassié I (ኃይለ፡ ሥላሴ, “Potenza della Trinità”), al secolo Ras Tafari Makonnen.

Inizialmente avrebbe dovuto succedere al cugino Menelik II come negus d’Etiopia, ma il suo posto viene preso dal musulmano Iyasu V. Sfruttando (e secondo alcuni documenti fomentando) una rivolta anti-islamica, depone Iyasu e diventa reggente sotto la regina Zewidtu I.

Ras Tafari Makonnen è un politico illuminato (per quella che è la sua epoca) e l’Etiopia sotto la sua gestione vive il periodo di progresso e modernizzazione più importante della sua storia recente. Grazie alla sua opera di statista, l’Etiopia è il primo paese africano ad entrare nella Società delle Nazioni (antenata dell’ONU) e dopo la sua incoronazione istituisce la prima forma di senato etiope e l’Università di Addis Abeba.

Nel 1935-36 si oppone (politicamente e militarmente) senza successo all’invasione italiana ad opera di Mussolini, e per tale motivo sceglie l’esilio volontario fino al 1941.

Tornato in patria continua a modernizzare l’Etiopia, sopprimendo il potere dell’artistocrazia terriera, riformando l’esercito e promulgando la prima costituzione.

Nonostante l’Etiopia sia stata una delle prime monarchie cristiane africane (devota alla Chiesa Ortodossa anche sotto la sua reggenza), Hailé Selassié è

considerato il “difensore della fede” per il Rastafarianesimo: l’imperatore è un modello, un simbolo religioso, identificato con il Messia nero, Cristo stesso ritornato in gloria per regnare con un Nome Nuovo, l’incarnazione di Jah, il Dio supremo, venuto sulla terra per liberare le nazioni dal male nazifascista ed in primis la popolazione nera, come profetizzato da Marcus Garvey. Il nome del movimento Rastafari deriva dal nome di battesimo dell’Imperatore Ras Tafari, che in amarico significa “Capo da temere”.

Il Leone di Giuda dell’Apocalisse (com’era definito dalla Chiesa Ortodossa etiope) ha tentato anche di facilitare il rientro dei giamaicani rastafariani tramite la concessione di terre, rafforzando ancora di più l’immagine di messia nero attribuitagli dai rastafariani, al punto che

I rastafariani rifiutano l’idea del decesso fisico o spirituale di Hailé Selassié I, credendo nel Suo occultamento volontario agli occhi degli uomini. Secondo la teologia cristiana, infatti, Gesù Cristo muore una sola volta e risorge definitivamente, espiando il peccato umano (Lettera agli Ebrei 9, 26-28); la Sua seconda venuta rappresenta il tempo del Regno glorioso, non della passione e del sacrificio. I misteri che ancora oggi avvolgono la scomparsa di Hailé Selassié I (la mancanza di foto, video, la negazione dei funerali, la scelta di non mostrare il suo corpo, la provata falsità delle cause fisiche addotte per giustificare il decesso) sono per loro la dimostrazione della veridicità della propria fede. Credono dunque che Hailé Selassié I sia ancora corporalmente vivo e presente sul trono d’Etiopia, e che essi costituiscano il Suo Regno.

Per la cronaca, Hailé Selassié I scompare il 27 agosto 1975 in circostanze mai chiarite.

Hailé Selassié [Wiki] | Rastafarianesimo [Wiki]

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