Naked sushi all’italiana


Strip bar di giorno, i clienti mangiano sulle donne vassoio

Jennipher sorride. Reazione alla mano di un trentenne che solleva una patatina dal suo ombelico. Un po’ di solletico, uno dei problemi dell’essere una «ragazza vassoio». Ruggero Piazzon, uno dei titolari del «Diverso strip bar» di Vicenza, la chiama così. E, per allontanare le critiche, premette subito: «Non è costretta, è consenziente e pagata». Ma non è tutto. All’ungherese di 23 anni che da qualche sera passa un’oretta distesa sopra un tavolo del locale di lap dance infarcita di tramezzini e patatine, l’attività piace (o almeno così dice). L’ha pure ribadito alla famiglia e agli amici. A vestirla sono degli stuzzichini da aperitivo e una foglia al posto del tanga. Sotto la testa un cuscino e ai piedi un paio di zeppe. Tolto qualche mini tramezzino spunta il seno e lei, indifferente, continua a guardarsi intorno, sorridere e aspettare di essere «mangiata ».

In realtà già dall’anno scorso si erano iniziati a diffondere in Italia i primi locali in stile Naked Sushi (soprattutto nella zona di Milano), ovvero con ragazze nude utilizzate a mo’ di piatto da portata per il sushi, ma questa è veramente la prima volta che sento di tramezzini e patatine serviti sul carnale vassoio… :-D

Next step? Carbonara? :-D

Bon Appétit!

Via Corriere del Veneto

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