Messico, tra Quetzalcoatl e la Vergine

E’ uno strano posto il Messico. Fin dal XVI secolo, quando i missionari tentarono di colonizzare il paese attraverso il verbo del Vangelo, gli abitanti in parte si opposero, rimanendo fedeli agli antichi culti legati alla religione azteca. Nel corso degli anni divenne uno dei paesi più cristiani del Mondo, basta pensare al caso della Vergine di Guadalupe. Il sincretismo tra vecchia e nuova religione ha aiutato la proliferazione di strani culti, che spesso riguardano l’utilizzo di antiche grotte sacrali per inquietanti atti riguardanti la Morte. Con la povertà e la violenza, il narcotraffico, che ha sconvolto il paese negli ultimi anni, i più poveri hanno sentito il bisogno di legarsi alle radici antiche, ed è così si che si sta espandendo il culto della Santa Muerte. Il culto della Morte è legato al mondo precolombiano. Esisteva un Dio della Morte, Xipe Totec, spesso raffigurato senza pelle. La Santa, che ricorda Maria, viene quindi trasmutata in scheletro, rimane col suo tradizionale abbigliamento, ma spesso la si ritrova con la tipica falce della morte in stile europeo. Il Culto è popolare, non organizzato, e se vi trovaste in viaggio nella povera campagna Messicana potreste imbattervi in questi inquietanti scheletri: non preoccupatevi, non siete in un film horror e non c’entra nemmeno il satanismo.

In questa galleria di immagini un mondo dove vecchio e nuovo si confondono.